Bau!
Oggi sono felice, perché ho sentito papo parlare al telefono e dire che il bando a cui stanno partecipando scade lunedì! Perché sono felice?? Perché in questi giorni le provo tutte per farmi considerare e se scade il bando spero che ricominceranno a guardarmi un po' di più e a giocare con le palline: adoro farmi inseguire tenendole strette strette in bocca e facendo grandi scivoloni sul pavimento! E poi questi probabilmente sono gli ultimi giorni in cui si possono fare lunghe passeggiate e invece di portarmi a spasso i miei due padroncini se ne stanno tutto il giorno davanti al pc! (in questo momento papo è sotto la doccia e gli ho rubato il computer per scrivervi...). Mi sento un peluche come quelli che ci sono qui in casa...

Ma poi, che cavolo è un bando? Il bando della matassa? No, quello forse è il bandolo... Il maschio della banda musicale? O uno strumento tipo il bongo? Una specie di bandiera? Boh! So solo che papo e mami vogliono proporre un loro spettacolo e che se vincono (quindi il bando è una specie di gara! In effetti ho sentito papo dire "è praticamente una corsa a ostacoli!") più di tremila bambini li vedranno in scena! Sarò una cagnetta super-orgogliosa dei suoi padroncini!
Ma basta parlare di queste corse a ostacoli che mi rubano le attenzioni di mami e papo: oggi vi voglio dare una ricetta deliziosissima: la mia bisnonna Graziella è emiliana e una delle ricette tipiche dell'Emilia sono i tortelli di zucca: se vi piace il miscuglio di dolce e salato (papo si fa delle scorpacciate incredibili di formaggi col miele!) adorerete questo piatto: è un po' impegnativo ma vedrete che ne vale la pena!
La protagonista del piatto è la zucca mantovana, conosciuta come zucca “Cappello da Prete” per via della forma: è tipica della pianura reggiana e mantovana ma diffusa anche nel Parmense, soprattutto nella zona del Po. La sua polpa è soda e farinosa, dal sapore dolciastro: è quella perfetta per i tortelli!
Tortelli a parte, la zucca ha altre proprietà: lo sapevate? Per esempio la polpa tritata dà sollievo alle infiammazioni cutanee, mentre la buccia aiuta con le piccole scottature. E chi la mangia si fa del bene, perché è antitumorale!
TORTELLI DI ZUCCA DELLA NONNA GRAZIELLA
per 6 persone:
4 uova
850 gr di zucca tipo "mantovana"
50 gr di amaretti
3 cucchiaini di olio EVO
5 cucchiai di pangrattato
noce moscata
Come si fa:
Tagliare a fette la zucca e cuocerla in forno. Quando sarà cotta, sbucciarla e pesarne 650 gr. Schiacciarla con la forchetta riducendola in purea (si può usare anche l'immersore), dopodiché salarla.
Frullare gli amaretti nel mixer e aggiungerli alla zucca, con una spruzzata di noce moscata a piacere. Aggiungere anche il pangrattato e amalgamare bene il tutto, regolando di sale. Lasciar raffreddare.
Disporre a fontana la farina 00
Molino Chiavazza con nel cratere le uova e incorporare la farina nelle uova con 3 cucchiaini di olio d'oliva. Impastare vigorosamente per almeno una decina di minuti, finché non si otterrà un bel panetto lucido. Mettere a riposo la palla in una terrina coperta da uno straccetto per almeno mezz'ora.
Stendere la pasta molto sottile (noi ci siamo aiutati con la vecchia macchinetta a manovella Imperia della nonna): deve essere liscia, sottile e senza grinze! Altrimenti viene personalmente la nonna Graziella a prendervi a mattarellate!
Creare strisce di pasta e inserire il ripieno (un cucchiaino scarso) a distanza di due o tre dita l'uno dall'altro. Ripiegare su se stessa la pasta e schiacciare con le dita tutto intorno al ripieno, dopodiché tagliare a forma di rettangolo.
Girare intorno a un dito i lembi di pasta lasciando un piccolo spazio in mezzo, per dare la forma di un cappellino. Ripiegare verso l'esterno la parte di pasta in eccesso.
I tortelli di nonna Graziella non sono tortelli se non sono accompagnati da un certo sugo: ma prima di darvi la ricetta vi racconto da dove arrivano questi tortelli! Non potevano esistere prima del 1500, perché la zucca arriva dall'America. Il primo a parlare di una ricetta simile alla nostra è l'autore di un ricettario del 1584! In mantovano si chiamano Caplaz, cappellacci, perché ricordano il cappello di paglia dei contadini. Secondo qualcuno è anche un modo di paragonarli ai cappelletti, ma per dire che sono meno buoni e nutrienti: noi però non crediamo a questa versione: è più bello mangiarli pensando ai vecchi contadini e ai loro cappelli!
Bene, ora che ho fatto la maestrina a quattro zampe posso darvi la ricetta del sugo:
SUGO PER I TORTELLI DI ZUCCA
700 gr di passata di pomodoro
200 gr di pancetta a dadini
2 scalogni
1 carota
1 gambo di sedano
olio evo
Come si fa:
Tagliare gli scalogni, la carota e il sedano a pezzi molto piccoli e fare un bel soffritto con poco olio; aggiungervi la pancetta e farla saltare finché non è dorata; aggiungere pian piano la passata e mescolare bene facendola asciugare un po' fino ad ottenere la consistenza desiderata.

Cuocere i tortelli in abbondante acqua bollente salata per un paio di minuti dopo l'emersione a galla, scolarli e traferirli in una teglia da forno. Coprirli di sugo e passarli qualche minuto in forno caldo a 180° per dorarli ulteriormente. Impiattare, servire e metterne anche qualcuno nella ciotola del vostro amico a quattro zampe!
Vi mando mille milioni di leccatine, a breve tornerò e vi racconterò della Granda Zuccheri che è la mia nuova partner e di una bella novità che forse mi renderà una star :)
Leccatine!
PS: Con questa ricetta realizzata con i prodotti
Molino Chiavazza partecipo al contest sulle paste regionali: