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giovedì 28 febbraio 2013

Rallentiamo un pochino + vellutata light di cavolo viola e patate

Bau!
Pian pianino la nostra vita sta tornando a ritmi accettabili: papo e mami riescono a ritagliarsi un po' di tempo per stare insieme e godersi la casa (anche se non hanno ancora finito di dare la tinta!) e per fare lunghe passeggiatine con me. Quando riesco li trascino nella neve: mi tuffo, poi sento freddo e mi metto a correre come una matta, mentre papo e mami si lamentano per il freddo ai piedi! Poi, al ritorno a casa, so già che mi aspettano cinque minuti di phon per sciogliere le palline di ghiaccio che ho nel pelo.

Ma sopporto volentieri, perché mi sono divertita tanto!
Finalmente i miei bipedi hanno messo in funzione la cucina nuova: hanno già fatto i tortelli di zucca (vi ho postato la ricetta lo scorso anno: eccola) e le bugie di carnevale (eccole qui). Ieri papo ha lavorato tutto il giorno e quando è arrivato a casa Giulia gli aveva preparato un piatto squisito: la zuppa di cavolo viola, patate e porri. Ma una zuppa, per essere felice, ha bisogno dei crostini. E infatti c'erano pure loro! Volete la ricetta? Eccola:

Vellutata light di cavolo viola, patate e porri



Ingredienti:
1/4 di cavolo viola
2 porri
2 patate
1 cipolla rossa
brodo q.b.
70 ml di latte
olio evo
sale





Come si fa:
Tagliare a pezzetti la cipolla e metterla a rosolare con un pochino d'olio in una pentola non troppo bassa. Aggiungervi le altre verdure tagliate abbastanza grossolanamente e, dopo averle rosolate (attenzione a non bruciarle!), salare e aggiugervi brodo fino a coprirle. Far bollire una quarantina di minuti, finchè le verdure non saranno ben cotte e il brodo sarà quasi tutto evaporato. Frullare con l'immersore e aggiugervi il latte, mescolando ancora sul fuoco per qualche minuto.
Servire calda, magari con qualche buon crostino fatto in casa! (Mami mette semplicemente il pane secco tagliato a dadini in forno con un pò di olio e un pò di erbette, o meglio ancora il sale aromatizzato di Roberta Capanna, e lo fa dorare per circa una mezzoretta)


Papo poi ha preso un pezzetto di salsiccia nel frigo e l'ha fatta cuocere in padella. L'ha tagliuzzata a pezzetti grandi come un grano di pepe e l'ha aggiunta alla zuppa. Continuava a farsi complimenti da solo, a dire quanto è bravo ad abbinare i gusti! Sti bipedi che pensano sempre di essere dei geni!

Ora vi saluto, esco a fare una pipì velocissima perché fa freddino e poi me ne vado a nanna.
Bau bau a tutti!

Mirty

lunedì 29 ottobre 2012

Pasta panna, porri, pancetta e miele + un pensierino originale

Bau!
Come state? La mia mami si è beccata l'influenza: è rimasta a farsi coccolare dai suoi genitori a Alba e per qualche giorno non abbiamo visto il papo. Ci mancava tanto... L'altro pomeriggio però ci ha fatto una bellissima sorpresa: ha detto a mami, al telefono, che avrebbe fatto un'oretta di yoga (così non l'avremmo chiamato per non disturbarlo!) e invece è salito in macchina ed è venuto a trovarci! Io ho fatto mille balletti e mi sono fatta sentire in tutto il quartiere tanto ero felice!Il mio papo non è proprio un romanticone: è molto dolce e attento, ma è raro che regali a mami un mazzo di fiori, perché non gli piace regalare qualcosa che tanto appassirà. E non le regala nemmeno fiori in vaso, perché mami (parole sue) ha il pollice nero, o al limite viola, ma di certo non verde! Beh, quello che ci ha portato non era romantico come un mazzo di rose, ma era molto più aromatico e gustoso: un bel mazzetto di porri di Cervere!

Il papo ne ha comprato un mazzo anche per lui e si è inventato una ricettina: a lui piace mischiare dolce e salato, ama giocare con i gusti. E così ha creato la...

PASTA PANNA, PORRI, PANCETTA E MIELE


Ingredienti
per 3 persone:
300 gr di linguine
2 porri
120 gr di pancetta a dadini
150 ml di panna
1/2 bicchiere di latte
1/2 bicchiere di vino bianco
2 cucchiaini di miele di castagno
sale e pepe
olio evo





Come si fa:
Scaldare una padella e buttarci la pancetta per farla rosolare un po' nel suo grasso, poi scolarla e metterla da parte. Mondare e affettare i porri, poi scaldare l'olio in una padella pulita e rosolarli, dopodiché aggiungere il vino e farlo asciugare ben bene. Aggiungere il miele e mescolare per amalgamarlo perfettamente. Aggiungere la pancetta e poi la panna e il latte; aggiustare di sale e pepe e mescolare, lasciando cuocere per qualche minuto. 
Versare nel sugo due mestoli di acqua di cottura, scolare la pasta e farla saltare in padella. Servirla in piatti decorati con una colata di miele.




Se la sono spazzolata tutta in un minuto! Questi umani golosi...
Beh, ora vi mando una leccatina e vado a papparmi un biscotto!
Bau bau a tutti!

giovedì 20 settembre 2012

La follia di mami e papo per un bando + Tortelli di zucca



Bau!
Oggi sono felice, perché ho sentito papo parlare al telefono e dire che il bando a cui stanno partecipando scade lunedì! Perché sono felice?? Perché in questi giorni le provo tutte per farmi considerare e se scade il bando spero che ricominceranno a guardarmi un po' di più e a giocare con le palline: adoro farmi inseguire tenendole strette strette in bocca e facendo grandi scivoloni sul pavimento! E poi questi probabilmente sono gli ultimi giorni in cui si possono fare lunghe passeggiate e invece di portarmi a spasso i miei due padroncini se ne stanno tutto il giorno davanti al pc! (in questo momento papo è sotto la doccia e gli ho rubato il computer per scrivervi...). Mi sento un peluche come quelli che ci sono qui in casa...
Ma poi, che cavolo è un bando? Il bando della matassa? No, quello forse è il bandolo... Il maschio della banda musicale? O uno strumento tipo il bongo? Una specie di bandiera? Boh! So solo che papo e mami vogliono proporre un loro spettacolo e che se vincono (quindi il bando è una specie di gara! In effetti ho sentito papo dire "è praticamente una corsa a ostacoli!") più di tremila bambini li vedranno in scena! Sarò una cagnetta super-orgogliosa dei suoi padroncini!


Ma basta parlare di queste corse a ostacoli che mi rubano le attenzioni di mami e papo: oggi vi voglio dare una ricetta deliziosissima: la mia bisnonna Graziella è emiliana e una delle ricette tipiche dell'Emilia sono i tortelli di zucca: se vi piace il miscuglio di dolce e salato (papo si fa delle scorpacciate incredibili di formaggi col miele!) adorerete questo piatto: è un po' impegnativo ma vedrete che ne vale la pena!
La protagonista del piatto è la zucca mantovana, conosciuta come zucca “Cappello da Prete” per via della forma: è tipica della pianura reggiana e mantovana ma diffusa anche nel Parmense, soprattutto nella zona del Po. La sua polpa è soda e farinosa, dal sapore dolciastro: è quella perfetta per i tortelli!
Tortelli a parte, la zucca ha altre proprietà: lo sapevate? Per esempio la polpa tritata dà sollievo alle infiammazioni cutanee, mentre la buccia aiuta con le piccole scottature. E chi la mangia si fa del bene, perché è antitumorale!

TORTELLI DI ZUCCA DELLA NONNA GRAZIELLA
Ingredienti
per 6 persone:
4 uova
400 gr di farina 00 molino Chiavazza
850 gr di zucca tipo "mantovana" 
50 gr di amaretti
3 cucchiaini di olio EVO
5 cucchiai di pangrattato
noce moscata




Come si fa:
Tagliare a fette la zucca e cuocerla in forno. Quando sarà cotta, sbucciarla e pesarne 650 gr. Schiacciarla con la forchetta riducendola in purea (si può usare anche l'immersore), dopodiché salarla.
Frullare gli amaretti nel mixer e aggiungerli alla zucca, con una spruzzata di noce moscata a piacere. Aggiungere anche il pangrattato e amalgamare bene il tutto, regolando di sale. Lasciar raffreddare.


Disporre a fontana la farina 00 Molino Chiavazza con nel cratere le uova e incorporare la farina nelle uova con 3 cucchiaini di olio d'oliva. Impastare vigorosamente per almeno una decina di minuti, finché non si otterrà un bel panetto lucido. Mettere a riposo la palla in una terrina coperta da uno straccetto per almeno mezz'ora.










Stendere la pasta molto sottile (noi ci siamo aiutati con la vecchia macchinetta a manovella Imperia della nonna): deve essere liscia, sottile e senza grinze! Altrimenti viene personalmente la nonna Graziella a prendervi a mattarellate!




















Creare strisce di pasta e inserire il ripieno (un cucchiaino scarso) a distanza di due o tre dita l'uno dall'altro. Ripiegare su se stessa la pasta e schiacciare con le dita tutto intorno al ripieno, dopodiché tagliare a forma di rettangolo.
Girare intorno a un dito i lembi di pasta lasciando un piccolo spazio in mezzo, per dare la forma di un cappellino. Ripiegare verso l'esterno la parte di pasta in eccesso.


I tortelli di nonna Graziella non sono tortelli se non sono accompagnati da un certo sugo: ma prima di darvi la ricetta vi racconto da dove arrivano questi tortelli! Non potevano esistere prima del 1500, perché la zucca arriva dall'America. Il primo a parlare di una ricetta simile alla nostra è l'autore di un ricettario del 1584! In mantovano si chiamano Caplaz, cappellacci, perché ricordano il cappello di paglia dei contadini. Secondo qualcuno è anche un modo di paragonarli ai cappelletti, ma per dire che sono meno buoni e nutrienti: noi però non crediamo a questa versione: è più bello mangiarli pensando ai vecchi contadini e ai loro cappelli!
Bene, ora che ho fatto la maestrina a quattro zampe posso darvi la ricetta del sugo:

SUGO PER I TORTELLI DI ZUCCA



Ingredienti:
700 gr di passata di pomodoro
200 gr di pancetta a dadini
2 scalogni
1 carota
1 gambo di sedano
olio evo




Come si fa:
Tagliare gli scalogni, la carota e il sedano a pezzi molto piccoli e fare un bel soffritto con poco olio; aggiungervi la pancetta e farla saltare finché non è dorata; aggiungere pian piano la passata e mescolare bene facendola asciugare un po' fino ad ottenere la consistenza desiderata.


Cuocere i tortelli in abbondante acqua bollente salata per un paio di minuti dopo l'emersione a galla, scolarli e traferirli in una teglia da forno. Coprirli di sugo e passarli qualche minuto in forno caldo a 180° per dorarli ulteriormente. Impiattare, servire e metterne anche qualcuno nella ciotola del vostro amico a quattro zampe!



Vi mando mille milioni di leccatine, a breve tornerò e vi racconterò della Granda Zuccheri che è la mia nuova partner e di una bella novità che forse mi renderà una star :)
Leccatine!

PS: Con questa ricetta realizzata con i prodotti Molino Chiavazza partecipo al contest sulle paste regionali:

martedì 17 luglio 2012

Erbe e fiori: l'escolzia + Pasta al rosmarino

Bau a tutti!
I miei padroncini sono stati a fare una gita in una frazione di Valgrana, sopra Caraglio (in provincia di Cuneo!): sono andati a visitare l'azienda agricola di Roberta Capanna: Roberta è una signora che si è sempre interessata a fiori ed erbe, e li studia da 30 anni. Un bel giorno, sei anni fa, ha deciso di lasciare la sua vecchia vita (lavorava nelle Risorse Umane di un'azienda) e ha iniziato a coltivare erbe e fiori in modo biologico e biodinamico e a raccoglierli, rigorosamente a mano, per lavorarli e creare un sacco di cose buonissime che fanno bene.
Papo e mami hanno anche fatto amicizia con Sirio, ma non ho potuto arrabbiarmi più di tanto perché li ho proprio visti rigenerati da quelle tre ore di esplorazione del mondo delle erbe. Hanno respirato aria buona (papo si lamenta sempre che l'aria di Torino fa schifo, e in effetti quando andiamo a spasso io torno sempre a casa un po' grigetta...) ma soprattutto hanno scoperto un mondo del quale sapevano pochissimo, e che vi voglio raccontare!


Ogni erba, ogni fiore, hanno proprietà specifiche e sanno curare disturbi di vario tipo, a seconda di chi le usa: per esempio, Roberta ha spiegato che la salvia officinale fa digerire, ma se la prende una donna in menopausa allevierà invece i disturbi tipici di quel momento della vita!



Il primo, bellissimo, fiore che hanno conosciuto mami e papo è l'escolzia, che si chiama anche papavero californiano: una bella tisana, fatta con quattro o cinque fiori in una tazza d'acqua bollente, è un aiuto eccezionale per riposare! Non solo: è anche un antidolorifico, perché rilassa nervi e muscoli.




E visto che vi ho parlato di erbette e fiorellini (e questa è solo la prima puntata!) voglio rimanere in tema con una bella ricettina: l'ha preparata il nonno Piero, il nonno pittore! Ve lo ricordate? Ve l'ho presentato qui!

Pasta al rosmarino



INGREDIENTI
per 5 persone: 
500 gr di pasta
3 rametti belli lunghi di rosmarino
due manciate di olive
olio d'oliva
due cucchiai di passata di pomodoro




COME SI FA:
Mettere a cuocere la pasta in abbondante acqua bollente salata. Tritare finemente le foglioline di rosmarino, poi metterle a soffriggere in una padella con l'olio caldo. Dopo un paio di minuti aggiungere la passata di pomodoro. Aggiungere le olive lasciando rosolare per non più di un minuto. Buttare in padella pasta con un bel mestolo (o anche due) di brodo di cottura.


lunedì 7 maggio 2012

Pasta Toma e zucchine di Chef Omar

Bau bau!
Aiuto, sono stanca morta! I miei padroncini sono super impegnati in questo mese e continuiamo a spostarci tra Alba, Busca, Caraglio, Torino, Ivrea, Moncalieri, Limone... Io non ci capisco più nulla! Mi gira la testa! Un giorno la mia mami ha letto che noi quadrupedi se cambiamo spesso casa siamo fortunati perchè ci affezioniamo più alle persone che ai luoghi.. Si ma io vorrei dire qualcosa ai miei padroncini:
"Cari bipedi miei, io non potrei amarvi più di così... quindi ora potremmo smettere di cambiare sempre letto e starcene qualche giorno tranquilli nello stesso posto?! Avrei bisogno di "segnare" un pò il mio territorio perchè tutti gli altri quadrupedi del quartiere mi stanno rubando ogni angolo!! Quindi, cari mami e papi (se li chiamo così si inteneriscono di più), se volete che la vostra piccola continui a fare il suo dovere di blogger trovandovi tante nuove ricettine e tanti amici, dovete darmi un pò di pace!
Cordiali saluti (ho letto che a voi bipedi piace scriverlo nelle mail e mi andava di provare)
la vostra Mirty"





Ma veniamo a noi.. La mia mami qualche giorno fa ha fatto una bella torta per il compleanno della sua nipotina con tutti i trucchi fatti di pasta di zucchero che non vedo l'ora di mostrarvi (insieme a qualche bella foto di famiglia), ma oggi avevo promesso al papo di mettere questa sua ricettina!
Quindi a prestissimi amici bipedi!
Bau bau
Mirtilla

Pasta toma e zucchine di Chef Omar

Ingredienti per 5 persone
500 gr pasta
1/2 cipolla bianca grande
1 carota grande
4 zucchine piccole
150 gr di toma di vacca
1/2 bicchiere di brodo
1/2 bicchiere di latte
1 tazzina di vinchef
pepe verde q.b.

 

COME SI FA:
Sminuzzare la cipolla e la carota. Buttarle in padella e soffriggerle in olio EVO. Nel frattempo tagliare le zucchine a striscioline sottili e lunghe un paio di cm. Quando il soffritto ha preso colore versarvi un pochino di brodo e farlo evaporare per ammorbidire la carota. Aggiungere le zucchine; aggiungere il vinchef e il brodo rimanente, facendo asciugare.
Mentre la pasta cuoce, aggiugnere la toma tagliata a dadini girando con un cucchiaio per favorire lo scioglimento. Aggiungere il latte e cuocere ancora per un paio di minuti. Buttare un mestolo di acqua di cottura in padella, scolare la pasta e saltarla con il sugo. Impiattare e spolverare di pepe verde a piacere.

giovedì 19 aprile 2012

Pomodori ripieni di riso venere e peperoni

Bau bau,
scusate se in questi giorni sono rimasta un pochino indietro con i commenti, ma mami e papo mi hanno lasciata dai nonni perchè prima avevano un "lavoro importante" e poi DOVEVANO andare al mare due giorni a rilassarsi.. Devo ammettere che erano proprio tristi a lasciarmi (quasi più di me che amo andare in giro con loro, ma mi stresso anche tanto..) ma mi hanno spiegato che avevano preso un'offerta di viaggio su Internet che purtroppo non comprendeva i quadrupedini.. (inutile che io esprima il mio solito disappunto sulla discriminazione bipedi-quadrupedi!) 

Comunque, qui dai nonni sono stata molto indaffarata: tra coccole, abbuffate di pollo, grattatine alla pancia, inseguimenti con la nonna per rubarle gli straccetti mentre pulisce, sguardi impliranti al nonno per scroccare pezzetti di cibo, lanci di palline per tutta la casa...
Però quei due matti dei miei padroni mi mancano.. anche se la vita con loro è molto più stancante e complicata non posso fare a meno di pensarli ogni momento della giornata e di aspettarli ad ogni arrivo dell'ascensore.. a quanto dicono loro fanno lo stesso (speriamo che non lo esprimano spupazzando altri cani in giro perchè io sono gelosissima!).. Il nostro trio è praticamente una droga! Siamo proprio una bella famigliola!



Ma ora smetto di parlarne sennò mi viene malinconia..
Oggi vi voglio presentare un piattino che la mia mami ha preparato a Pasqua (si era messa in testa di preparare solo pietanze che potessero sembrare "con sorpresa all'interno") molto semplice, ma anche molto di effetto e soprattutto genuino e saporito!!

Pomodori ripieni di riso venere e peperoni

INGREDIENTI 
per 5 pomodori:
5 pomodori belli sodi facili da spolpare
5 manciate di riso Venere
2 peperoni (uno giallo e uno rosso)
2 scalogni
brodo q.b.
olio evo
sale





COME SI FA:
Tagliare il "cappello" ai pomodori, in modo da poterlo poi rimettere una volta riempiti. Togliere l'interno dei pomodori aiutandosi con un cucchiaino cercando di togliere più polpa possibile senza però bucare il pomodoro. (la polpa del pomodoro può anche essere utilizzata all'interno del brodo per insaporirlo ulteriormente)
Tagliare a pezzettini lo scalogno e metterlo a soffriggere in un pochino di olio evo. Versarvi il riso per farlo tostare qualche minuto. Cominciare la cottura del riso aggiungendo man mano brodo (il riso nero putroppo ha una cottura molto lunga, anche un'ora!). Nel frattempo tagliare a dadini i peperoni e soffriggere anch'essi con uno scalogno sminuzzato, olio evo e altri gusti a piacere. Salare sia il riso che i peperoni e ultimarne la cottura.
Una volta cotto il riso, lasciarlo raffreddare in una ciotola con un filo d'olio perchè non si attacchi e poi aggiungervi i peperoni e se si vuole anche altri ingredienti a piacere.

La mia mami li ha lasciati così perchè sostiene che si esalti il sapore del riso nero che a noi piace moltissimo, ma si potrebbe benissimo arricchire con tonno, mais, formaggio, altre verdure.. L'effetto visivo sarà comunque ottimo per il contrasto tra il rosso vivo dei pomodori e il nero del riso!

 


Dopo averli farciti a piacere li si può infornare a 180° x una decina di minuti con un filo d'olio e di sale sopra per servirli poi tiepidi, oppure li si può servire così come sono se ai commensali piace il pomodoro crudo o se si tratta di pomodori particolarmente gustosi.

Con questa ricetta partecipo ai contest:



E ora mi butto nel letto tra il nonno e la nonna e penso a mami e papi..chissà se loro mi stanno pensando! Domani finalmente li potrò di nuovo riempire di baci!!
Bau bau amici


sabato 7 aprile 2012

Gnocchi alle ortiche

Viva la primavera!! Sono felicissima, perché il mio papino, la mia mammina e il nonno ieri mi hanno portata a spasso in campagna! Ci sono un sacco di profumi, in campagna: ho annusato mille fiorellini, mille erbette... ho inseguito gli uccellini... Ho corso in tondo fino a farmi venire il fiatone e il batticuore!
Noi cagnetti siamo molto più semplici di voi umani. A noi basta poco per essere felici: un prato, un po' di sole e un bipede che ci fa le coccole quando siamo stanchi!

La mia famigliola però aveva un secondo fine: mami, papo e il nonno mi hanno portata a spasso perché volevano raccogliere le erbette. Il nonno ha insegnato al papo a raccogliere le ortiche senza pungersi, ma la sera avevano tutti e due le mani verdi e gonfie... Hanno raccolto i luvertin (cioè i germogli del luppolo), le ortiche e anche qualche primula. E poi la nonna ha cucinato una minestra ottima (o almeno così dicevano tutti: io non l'ho assaggiata). Giulia all'inizio era un pochino diffidente, ma poi l'ha assaggiata e se n'è mangiata un piattone anche lei!
Oggi invece la nonna ha cucinato qualcosa di un po' meno leggero ma buonissimissimo: gli gnocchi alle ortiche! Ora vi spiego come si fanno:

Gnocchi alle ortiche


INGREDIENTI per sei persone:
1,5 kg di gnocchi
2 scalogni
1 tazzone pieno di ortiche tritate
200 ml di panna
latte quanto basta per ammorbidire il sugo
olio


COME SI FA:
Lavare con cura e tritare le ortiche. Soffriggere lo scalogno nell'olio fino a farlo dorare bene, poi aggiungere le ortiche e lasciare che si insaporiscano per qualche minuto. Aggiungere la panna, mescolare bene e diluire con il latte, fino ad ottenere un sughetto morbido e appetitoso.
Scolare gli gnocchi, buttarli in padella e mescolare bene. Impiattare aggiungendo, se si vuole, una grattata di parmigiano.






Oggi però sono cotta, anzi stracotta: e quindi, se il papo si avvicina per portarmi di nuovo a spasso, gli faccio sparire una scarpa: mi sono già messa in una posizione tattica.





Bau a tutti!
Mirty

PS: lo spettacolo di mami e papi della scorsa domenica è andato benissimo! Tra qualche giorno compariranno le foto sul blog della loro associazione, mangiatori di nuvole!

venerdì 30 marzo 2012

Pasta finocchi, acciughe e pomodori secchi


Bau a tutti!!
Mami e papi sono sotto spettacolo, quindi è tutto un delirio.. La casa è piena di fogli, appunti, costumi in giro.. Loro sono agitati, il telefono suona di continuo e ogni tanto ripetono frasi con accenti e voci diverse..Io non capirò mai in che modo si guadagnano da vivere sti due!
Li guardo sempre un po’ sbigottita.. a volte penso che siano felici, e allora inizio a scodinzolare anch’io; altre volte mi pare che stiano litigando, metto la coda bassissima e loro mi dicono che stanno solo “provando”, “che fanno finta”.. (ma che vorrà dire?); altre volte ancora credo che stiano piangendo, e allora mi avvicino piano piano per dare una leccatina e mi viene urlato “Mirty spostati che stiamo provando!”.
Uffa, in questa casa c’è sempre solo gente che “prova”! Ma prova cosa? Prova nuovi modi per esprimere le sensazioni umane (e canine)? Io non devo fare molte prove: se sono felice scondizolo e saltello, se sono triste abbasso le orecchie, se ho paura metto la codina sotto il culetto e se sono arrabbiata.. beh, non sono quasi mai arrabbiata, ma rimprovero la mami con dei discorsetti più che convincenti.. dov’è tutta questa difficoltà?
Certo che voi umani ve la complicate proprio la vita!!
Mami e papi faranno “Dracula”..che nome buffo, e che strane abitudini che ha quest’individuo! Dovreste sentire con che voce strana lo fa papo, sembra un matto! 






Chissà se mi porteranno con loro, a me piace tanto guardare gli spettacoli! Non capisco bene cosa succede, ma vedo bipedi urlare e saltare a destra e sinistra, e un sacco di gente eccitata che applaude! Come dicono le bipedi della mia età: “La cosa mi cissa un sacchissimo!!”









Se vi interessa sapere qualcosa di più su Dracula e sui miei padroncini potete cliccare qui! 

Ma visto che io sono una barboncina in cucina, vi voglio dare anche una ricettina (quante rime!). Eccola qui:

Pasta finocchi, acciughe e pomodori secchi
Ingredienti:
400 g di trenette
15 pomodorini secchi  
1 finocchio piccolo
10 acciughe sott'olio
2 scalogni piccoli
1 tazzina di Vinchef
1 bicchiere di brodo vegetale
Olio E.V.O.
Pepe verde


Come si fa:
Sminuzzare lo scalogno e, con l'aiuto di una mandolina, affettare sottile il finocchio. Tagliare a dadini i pomodori secchi.
Buttare gli spaghetti a cuocere in acqua bollente salata.
Nel frattempo scaldare un filo d'olio e soffriggere gli scalogni; Quando saranno dorati, aggiungerci il finocchio e inumidire con il vino bianco. Far asciugare il vino a fiamma un po' più decisa, dopodiché aggiungervi le acciughe tagliate a pezzetti (si scioglieranno quasi completamente in padella!) e i pomodori secchi. Aggiungere il brodo e cuocere a fuoco lento finché non si sarà asciugato.
Scolare la pasta, buttarla in padella con un mestolo di acqua di cottura e farla saltare.
Impiattare decorando con pepe verde e con le foglioline del finocchio.
Tenere da parte un'acciuga per il vostro amico a quattro zampe.




Con questa ricettina partecipiamo al contest:

venerdì 23 marzo 2012

Tortino di crespelle al pesto e piselli


Bau a tutti!
Ieri sono stata dalla parrucchiera, e a differenza di voi bipedi, io ODIO LA PARRUCCHIERA!
Io provo a convincere la mia mami e la nonna a non portarmi: piagnucolo tutto il viaggio in maniera sempre più invasiva, ma a loro non interessa perché dicono che poi “mi si formano i nodi e sembro uno spazzolone”! Ma io sono affezionata ai miei bei riccioli e ogni volta è un trauma…Oltre al fatto che la parrucchiera mi gira a destra e sinistra e io non amo essere tanto “pacioccata”.

Concedo giusto alla mia mami di farmi il bagnetto una volta a settimana e di lavarmi i piedini ogni volta che entro in casa... però così è troppo! E se volessi un look più lungo per conquistare il cuore di un bel barboncino marrone? :)
Tra parentesi l’altro giorno stavo facendo questo ragionamento (oggi sono in vena di “filosofare” anche se non so bene cosa significhi): ma perché i bipedi trattano noi pelosetti come se fossimo sempre dei bimbi, facendo mille strane smorfie e vocine? Ma lo sanno che ormai ho 22 anni umani e quindi dovrebbero pensare a farmi conoscere altri pelosetti, a farmi andare in giro da sola, a comprarmi qualche gioiello...
Va bè, lasciamo perdere i miei ragionamenti di filocanina e passo al sodo, una ricettina!!
La mia mami ha appena fatto uno dei suoi esperimenti, una specie di “lasagna” ma fatta con le crespelle, buonissima, ve lo assicura la leccatrice ufficiale!!


Tortino di crespelle al pesto e piselli

INGREDIENTI

Per le crespelle:
125 g di farina
3 uova
350 g di latte
15 g di burro

Per la farcia:
200 g di piselli surgelati
800 g di besciamella (trovi qui la ricetta)
3 cucchiai di pesto 
1 scalogno 
1 mozzarella
pangrattato


COME SI FA
Preparare l'impasto per le crespelle frullando bene le uova con la farina e il burro sciolto. Poi aggiungervi il latte pian piano e far riposare almeno mezz'ora in frigo.
Nel frattempo cuocere i piselli in una padella con un filo d'olio e lo scalogno tagliato a pezzettini. (Per una migliore cottura si può aggiungere man mano un pochino di brodo)
Preparare anche la besciamella e dividerla in due: una parte condirla a piacere con il pesto e l'altra con i piselli cotti.
Preparare le crespelle: ungere con un panno imbevuto di burro una padella antiaderente, poi, quando è bella calda, cospargerla con circa tre mestolate di impasto, ben distribuito in tutta la superficie. Lasciarlo dorare (possibilmente da entrambi i lati). 

Preparare 6 o 7 crespelle  adagiandole una sull'altra con in mezzo un pezzo di carta scottex.

Una volta pronte si può preparare una specie di lasagna alternando strati di besciamella ai piselli con strati di besciamella al pesto. Distribuire anche la mozzarella a piacere nel mezzo e poi sulla superficie finale insieme ad un pochino di pangrattato per fare la crosticina. Servire caldo.
Il tortino risulterà molto gustoso, ma allo stesso tempo delicato. Non so bene cosa voglia dire, ma ho sentito mami e papi dire così e credo di condividere in pieno!

Ho trovato una vecchia foto dell'unica volta in cui mi hanno lasciata con i miei lunghi riccioli biondi :) Dite anche voi che sembro uno spazzolone? (Se dite di no vi invio uno dei miei biscottini premio!) E comunque secondo me il paragone con lo spazzolone è dettato dalla presenza dello stesso come sfondo alla foto: io mi trovo bellisimissima!

Bau bau a tutti!
Mirty

venerdì 27 gennaio 2012

Pasta con porri, zucca e salmone affumicato


Bau!
Oggi voglio proprio godermi la vita..ieri è stata una giornata talmente stressante…
Stavo allegramente giocando con una pallina insieme alla mia mami, quando la pallina è improvvisamente sparita… Giulia (che non è per niente ansiosa) ha creduto che io l'avessi ingoiata (ma come poteva pensare che "delicata" come sono potessi buttare giù una pallina intera senza neanche fare una smorfia di dolore!). E così è iniziata la tragedia...
Sono arrivati di corsa i miei nonni e la loro amica Edda e insieme abbiamo cercato disperatamente la pallina nella speranza che non fosse nel mio stomaco (anch'io l’ho cercata per far loro capire che non l’avevo ingoiata, ma hanno così poca fiducia nella mia intelligenza! Questi umani!).
Dopo un’oretta di ricerca mi hanno portata dal veterinario (IO ODIO IL VETERINARIO!), dove si è parlato di “gastroscopie, interventi, intestini, valvole..” tutte parole di cui non conosco il significato ma che mi sembrano molto poco allettanti...
Per fortuna alla fine, dopo lunghe consultazioni ( anche con il mio papo che si disperava al telefono perché era lontano a Torino..), hanno deciso  di aspettare fino al giorno dopo per vedere le reazioni del mio fisico al corpo estraneo (estraneo?! Io amo le mie palline!)
Volete sapere com’è finita questa bellissima storia? Quando siamo tornati a casa la mia mami fa per mettersi la tuta che aveva nel momento in cui è successo il fattaccio, la scrolla e… rullo di tamburi… tac tac tac la pallina si mette magicamente a saltellare sul pavimento!
Ma dico io: sono tutti matti nella mia famiglia? Povera piccola barboncina assillata da tutti questi bipedi, ma lo volete capire o no che sono grande abbastanza per decidere delle “palline mie!”



Vi lascio con una ricettina…..  e spero per miei amici lettori quattrozampe che abbiate dei padroncini un po’ meno apprensivi :)

Pasta con porri, zucca e salmone affumicato


INGREDIENTI 
Per tre bipedi:
300 gr di pasta
200 gr di zucca
1 porro di Cervere (CN)
150 gr di salmone
Una tazzina di vino bianco
½ tazzina o poco più di brandy
½ bicchiere di latte





COME SI FA:
Tagliare a fettine sottili il porro, a cubetti la zucca e a straccetti piccoli il salmone.
Far soffriggere il porro per qualche minuto: quando è dorato aggiungere la zucca e far saltare anche lei. Mettere il vino bianco: una volta consumato, aggiungere mezzo bicchiere d’acqua, che darà modo alla zucca di ammorbidirsi molto.
Togliere dalla padella la verdura, mettere un altro goccio d’olio e far saltare il salmone. Quando ben rosolato versare il brandy e farlo asciugare. Aggiungere poi la verdura e far cuocere tutto insieme per qualche minuto.
Un paio di minuti prima di scolare la pasta mettere il latte nel sugo, poi un mestolo di acqua di cottura. Far saltare la pasta in padella e servirla con una spolverata di pepe rosa.



Questa è una ricetta che ha fatto il mio papo mentre io sono a casa di mami, quindi non ho potuto assaggiare… Ma pare che l’abbiano gradita molto!
Bau bau


PS: con questa ricetta partecipo al contest "In cucina a Km 0"  del blog Per un pugno di capperi perché il porro utilizzato dal mio papo è quello originale di Cervere (CN), che si distingue dagli altri perché grazie alla rarità del terreno nel quale cresce è molto più digeribile e ha un sapore più dolce al palato.




E anche (sono audace stasera) al contest "Pelagos & Kitchen" del blog In cucina con Roberta