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giovedì 18 ottobre 2012

Torta leggera al cioccolato + torte camicia per i due nonni

Bau!
La scorsa settimana vi ho raccontato che papo e mami facevano i balletti per la vittoria al contest di Cultura del frumento sulla pasta fresca regionale: è arrivato il premio!
Dopo la foto di rito della reginetta di questo blog con il suo premio, i bipedi si sono messi subito al lavoro: ciotole, teglie, fruste e la farina antigrumi Molino Chiavazza! Due belle torte, una per il nonno Azzurro e una per il nonno Piero! Mami ha fatto uno dei suoi cavalli di battaglia, la torta leggera al cioccolato.


E posso dire che era ottima perché mami, quando papo era girato, ha intinto la punta di un dito nell'impasto e me l'ha fatto assaggiare: delizioso! Ma mi raccomando, il mio papone non lo deve sapere sennò sai quanto brontola!

TORTA LEGGERA AL CIOCCOLATO



Ingredienti:
240 gr di farina
200 gr di zucchero GrandaZuccheri
125 ml di yogurt al cioccolato (o nocciola)
120 gr di olio di semi
3 uova
½ bicchiere scarso di latte
1 bustina di lievito
5 cucchiai di cacao in polvere





Come si fa:
Sbattere le uova con lo zucchero, poi unirvi lo yogurt, l’olio, la farina, il lievito sciolto nel latte e il cacao. Sbattere bene il tutto e trasferire in una tortiera imburrata e infarinata. Cuocere in forno già caldo a 180° per 20 minuti (ma la prova coltello è sempre l’amica più affidabile!). Ottima anche con l’aggiunta nell’impasto di 50 gr di nocciole tostate e tritate grossolanamente.







Mentre le torte si raffreddavano mami ha preparato la pasta di zucchero per decorarle, poi ha fatto gli occhi dolci al papo e gli ha detto la solita frase "Le tue mani sono più grandi, forti e calde delle mie, sono più giuste per impastare!"... e lui si è sciolto davanti agli occhi dolci della sua bella (credo che mami abbia imparato da me a fare gli occhioni da cerbiatta per ottenere ciò che vuole!) e ha impastato.

Ecco le camicie dei nonni.



















 

Bau bau a tutti, alla prossima! Ora vado a rincorrere la pallina!

giovedì 11 ottobre 2012

Zucchine con dadini di polenta abbrustolita + vittoria contest!!

Bau! Strano ma vero, l'altro giorno papo e mami mi hanno dato il cambio: io ero sul divano a guardarli e loro facevano i balletti in cucina. Di solito sono io a fare i balletti, per festeggiare quando tornano dalla loro cucciola dopo avermi lasciata da sola a casa! Erano tutti contenti perché hanno vinto il contest sulle paste regionali del blog cultura del frumento con la loro ricettina dei tortelli di zucca!! Sono troppo felici, e si sa che per noi cagnetti lo stato d'animo è spesso quello dei nostri padroncini, quindi sono felice anch'io!
Papo e mami hanno anche visto i loro giovani allievi di teatro per vedere se continuare anche quest'anno e tutti hanno detto di sì: così sono ancora più felici! A volte sono davvero le cose più piccole a rendere bella la vita: una passeggiatina sul Po con i padroncini, l'affetto di una dozzina di ragazzi, un piccolo premio per qualcosa di buono che abbiamo cucinato o perché abbiamo fatto il bagnetto senza fare storie... Non serve molto altro, credo. Che cagnetta saggia che sono!


L'altro giorno a pranzo la nonna Mara ha fatto la polenta e, come sempre, ne è avanzata un po': papo ha trovato un bel modo di riciclarla.

ZUCCHINE CON DADINI DI POLENTA ABBRUSTOLITA

Ingredienti:
10/12 zucchine
2 carote
1 cipolla
1 gambo di sedano
1/2 bicchiere di vino bianco
1 cucchiaio di semi di girasole
Mix di erbe di montagna
(noi: sale alle erbe di Roberta Capanna)
Polenta avanzata



Come si fa:
Tagliare a dadini di 4-5 mm di lato la polenta; ungere una padella e scaldarla, poi gettarvi i dadini. Cuocerli finché non saranno belli secchi e croccanti girando di tanto in tanto (papo ci ha messo più di 20 minuti!). Tagliare a dadini le carote, la cipolla e il sedano e farli soffriggere in un'altra padella; quando saranno belli dorati, versare il vino bianco e farlo asciugare, poi aggiungere le zucchine tagliate a rondelle molto sottili. Salare, aromatizzare e cuocerle per qualche minuto fino a farle ammorbidire (se serve aggiungendo un po' d'acqua). Poco prima di spegnere il gas, aggiungere i semi di girasole. Servire le zucchine circondate dai dadini di polenta abbrustolita.



Bau, ora vado a fare una passeggiatina con il papo: vi mando tante leccatine!!
Mirty

giovedì 20 settembre 2012

La follia di mami e papo per un bando + Tortelli di zucca



Bau!
Oggi sono felice, perché ho sentito papo parlare al telefono e dire che il bando a cui stanno partecipando scade lunedì! Perché sono felice?? Perché in questi giorni le provo tutte per farmi considerare e se scade il bando spero che ricominceranno a guardarmi un po' di più e a giocare con le palline: adoro farmi inseguire tenendole strette strette in bocca e facendo grandi scivoloni sul pavimento! E poi questi probabilmente sono gli ultimi giorni in cui si possono fare lunghe passeggiate e invece di portarmi a spasso i miei due padroncini se ne stanno tutto il giorno davanti al pc! (in questo momento papo è sotto la doccia e gli ho rubato il computer per scrivervi...). Mi sento un peluche come quelli che ci sono qui in casa...
Ma poi, che cavolo è un bando? Il bando della matassa? No, quello forse è il bandolo... Il maschio della banda musicale? O uno strumento tipo il bongo? Una specie di bandiera? Boh! So solo che papo e mami vogliono proporre un loro spettacolo e che se vincono (quindi il bando è una specie di gara! In effetti ho sentito papo dire "è praticamente una corsa a ostacoli!") più di tremila bambini li vedranno in scena! Sarò una cagnetta super-orgogliosa dei suoi padroncini!


Ma basta parlare di queste corse a ostacoli che mi rubano le attenzioni di mami e papo: oggi vi voglio dare una ricetta deliziosissima: la mia bisnonna Graziella è emiliana e una delle ricette tipiche dell'Emilia sono i tortelli di zucca: se vi piace il miscuglio di dolce e salato (papo si fa delle scorpacciate incredibili di formaggi col miele!) adorerete questo piatto: è un po' impegnativo ma vedrete che ne vale la pena!
La protagonista del piatto è la zucca mantovana, conosciuta come zucca “Cappello da Prete” per via della forma: è tipica della pianura reggiana e mantovana ma diffusa anche nel Parmense, soprattutto nella zona del Po. La sua polpa è soda e farinosa, dal sapore dolciastro: è quella perfetta per i tortelli!
Tortelli a parte, la zucca ha altre proprietà: lo sapevate? Per esempio la polpa tritata dà sollievo alle infiammazioni cutanee, mentre la buccia aiuta con le piccole scottature. E chi la mangia si fa del bene, perché è antitumorale!

TORTELLI DI ZUCCA DELLA NONNA GRAZIELLA
Ingredienti
per 6 persone:
4 uova
400 gr di farina 00 molino Chiavazza
850 gr di zucca tipo "mantovana" 
50 gr di amaretti
3 cucchiaini di olio EVO
5 cucchiai di pangrattato
noce moscata




Come si fa:
Tagliare a fette la zucca e cuocerla in forno. Quando sarà cotta, sbucciarla e pesarne 650 gr. Schiacciarla con la forchetta riducendola in purea (si può usare anche l'immersore), dopodiché salarla.
Frullare gli amaretti nel mixer e aggiungerli alla zucca, con una spruzzata di noce moscata a piacere. Aggiungere anche il pangrattato e amalgamare bene il tutto, regolando di sale. Lasciar raffreddare.


Disporre a fontana la farina 00 Molino Chiavazza con nel cratere le uova e incorporare la farina nelle uova con 3 cucchiaini di olio d'oliva. Impastare vigorosamente per almeno una decina di minuti, finché non si otterrà un bel panetto lucido. Mettere a riposo la palla in una terrina coperta da uno straccetto per almeno mezz'ora.










Stendere la pasta molto sottile (noi ci siamo aiutati con la vecchia macchinetta a manovella Imperia della nonna): deve essere liscia, sottile e senza grinze! Altrimenti viene personalmente la nonna Graziella a prendervi a mattarellate!




















Creare strisce di pasta e inserire il ripieno (un cucchiaino scarso) a distanza di due o tre dita l'uno dall'altro. Ripiegare su se stessa la pasta e schiacciare con le dita tutto intorno al ripieno, dopodiché tagliare a forma di rettangolo.
Girare intorno a un dito i lembi di pasta lasciando un piccolo spazio in mezzo, per dare la forma di un cappellino. Ripiegare verso l'esterno la parte di pasta in eccesso.


I tortelli di nonna Graziella non sono tortelli se non sono accompagnati da un certo sugo: ma prima di darvi la ricetta vi racconto da dove arrivano questi tortelli! Non potevano esistere prima del 1500, perché la zucca arriva dall'America. Il primo a parlare di una ricetta simile alla nostra è l'autore di un ricettario del 1584! In mantovano si chiamano Caplaz, cappellacci, perché ricordano il cappello di paglia dei contadini. Secondo qualcuno è anche un modo di paragonarli ai cappelletti, ma per dire che sono meno buoni e nutrienti: noi però non crediamo a questa versione: è più bello mangiarli pensando ai vecchi contadini e ai loro cappelli!
Bene, ora che ho fatto la maestrina a quattro zampe posso darvi la ricetta del sugo:

SUGO PER I TORTELLI DI ZUCCA



Ingredienti:
700 gr di passata di pomodoro
200 gr di pancetta a dadini
2 scalogni
1 carota
1 gambo di sedano
olio evo




Come si fa:
Tagliare gli scalogni, la carota e il sedano a pezzi molto piccoli e fare un bel soffritto con poco olio; aggiungervi la pancetta e farla saltare finché non è dorata; aggiungere pian piano la passata e mescolare bene facendola asciugare un po' fino ad ottenere la consistenza desiderata.


Cuocere i tortelli in abbondante acqua bollente salata per un paio di minuti dopo l'emersione a galla, scolarli e traferirli in una teglia da forno. Coprirli di sugo e passarli qualche minuto in forno caldo a 180° per dorarli ulteriormente. Impiattare, servire e metterne anche qualcuno nella ciotola del vostro amico a quattro zampe!



Vi mando mille milioni di leccatine, a breve tornerò e vi racconterò della Granda Zuccheri che è la mia nuova partner e di una bella novità che forse mi renderà una star :)
Leccatine!

PS: Con questa ricetta realizzata con i prodotti Molino Chiavazza partecipo al contest sulle paste regionali:

giovedì 26 aprile 2012

Mousse allo yogurt e fragole


Bau bau che felicità!!


Oggi super grigliata con mami e papo! Sono tanto felice!

La nostra casetta è piccolina e non proprio in mezzo al verde (siamo in centro Torino..), ma noi amiamo i nostri due balconcini e appena la stagione lo permette ci mettiamo a mangiare fuori con un tavolino piccolo piccolo e tutti e tre vicini vicini (io mi metto sotto il tavolino tra le gambe dei padroncini).

Oggi  papo ha grigliato la carne e le verdure su uno dei due balconi, ma non abbiamo potuto mangiare sull’altro perché faceva un po’ freschino.. Allora mami ha preparato un bel pic-nic in casa con coperte e cuscini (uno bello rosso tutto per me!).. E ci siamo divertiti tanto!!

Io aspettavo qualche ossicino un po’ grandicello da rosicchiare (mami dice che quelli piccoli non li posso mangiare perché si possono rompere e farmi male!) e poi ridevamo, ridevamo.. Mami si è anche rovesciata un bicchiere di vino addosso e papo l’ha presa in giro tantissimo! Io adoro le giornate in cui siamo tutti e tre insieme! 



Però adesso mami si sta preparando per andare a delle prove perché domani ha la prima di uno spettacolo e io rimango con papo a farmi una bella pennichella.. (la cosa che mi piace di più al mondo è sdraiarmi al sole!)
Buon 25 aprile a tutti amici, e spero che anche voi siate stati tanto bene come sono stata io!


E adesso una ricettina tutta per voi! (però se come noi vivete al nord magari aspettate ancora qualche settimana per avere le fragole fresche fresche di stagione!)

Mousse allo yogurt e fragole

INGREDIENTI
per 3 coppette

125 g di yogurt alla fragola
125 g di panna liquida da montare
25 g di zucchero a velo
1/2 tazzina di latte
acqua q.b.
fragole q.b
1 foglio di colla di pesce (circa 2 g)





COME SI FA:
Sciogliere la colla di pesce in un pochino d'acqua. Far scaldare il latte e poi aggiungerlo alla colla di pesce. Attenzione a scioglierla benissimo, perchè sennò rischiate di trovare dei pezzetti solidi nella mousse!






Mettere lo zucchero a velo nello yogurt e poi aggiungervi la colla di pesce. 
Frullare bene, montare la panna e poi incorporarla delicatamente. Lasciar riposare in frigo almeno un'ora e poi servire con pezzetti di fragola fresca o leggermente zuccherata per fare un pochino di "bagnetto".





Con questo post partecipo ai contest:


giovedì 19 aprile 2012

Pomodori ripieni di riso venere e peperoni

Bau bau,
scusate se in questi giorni sono rimasta un pochino indietro con i commenti, ma mami e papo mi hanno lasciata dai nonni perchè prima avevano un "lavoro importante" e poi DOVEVANO andare al mare due giorni a rilassarsi.. Devo ammettere che erano proprio tristi a lasciarmi (quasi più di me che amo andare in giro con loro, ma mi stresso anche tanto..) ma mi hanno spiegato che avevano preso un'offerta di viaggio su Internet che purtroppo non comprendeva i quadrupedini.. (inutile che io esprima il mio solito disappunto sulla discriminazione bipedi-quadrupedi!) 

Comunque, qui dai nonni sono stata molto indaffarata: tra coccole, abbuffate di pollo, grattatine alla pancia, inseguimenti con la nonna per rubarle gli straccetti mentre pulisce, sguardi impliranti al nonno per scroccare pezzetti di cibo, lanci di palline per tutta la casa...
Però quei due matti dei miei padroni mi mancano.. anche se la vita con loro è molto più stancante e complicata non posso fare a meno di pensarli ogni momento della giornata e di aspettarli ad ogni arrivo dell'ascensore.. a quanto dicono loro fanno lo stesso (speriamo che non lo esprimano spupazzando altri cani in giro perchè io sono gelosissima!).. Il nostro trio è praticamente una droga! Siamo proprio una bella famigliola!



Ma ora smetto di parlarne sennò mi viene malinconia..
Oggi vi voglio presentare un piattino che la mia mami ha preparato a Pasqua (si era messa in testa di preparare solo pietanze che potessero sembrare "con sorpresa all'interno") molto semplice, ma anche molto di effetto e soprattutto genuino e saporito!!

Pomodori ripieni di riso venere e peperoni

INGREDIENTI 
per 5 pomodori:
5 pomodori belli sodi facili da spolpare
5 manciate di riso Venere
2 peperoni (uno giallo e uno rosso)
2 scalogni
brodo q.b.
olio evo
sale





COME SI FA:
Tagliare il "cappello" ai pomodori, in modo da poterlo poi rimettere una volta riempiti. Togliere l'interno dei pomodori aiutandosi con un cucchiaino cercando di togliere più polpa possibile senza però bucare il pomodoro. (la polpa del pomodoro può anche essere utilizzata all'interno del brodo per insaporirlo ulteriormente)
Tagliare a pezzettini lo scalogno e metterlo a soffriggere in un pochino di olio evo. Versarvi il riso per farlo tostare qualche minuto. Cominciare la cottura del riso aggiungendo man mano brodo (il riso nero putroppo ha una cottura molto lunga, anche un'ora!). Nel frattempo tagliare a dadini i peperoni e soffriggere anch'essi con uno scalogno sminuzzato, olio evo e altri gusti a piacere. Salare sia il riso che i peperoni e ultimarne la cottura.
Una volta cotto il riso, lasciarlo raffreddare in una ciotola con un filo d'olio perchè non si attacchi e poi aggiungervi i peperoni e se si vuole anche altri ingredienti a piacere.

La mia mami li ha lasciati così perchè sostiene che si esalti il sapore del riso nero che a noi piace moltissimo, ma si potrebbe benissimo arricchire con tonno, mais, formaggio, altre verdure.. L'effetto visivo sarà comunque ottimo per il contrasto tra il rosso vivo dei pomodori e il nero del riso!

 


Dopo averli farciti a piacere li si può infornare a 180° x una decina di minuti con un filo d'olio e di sale sopra per servirli poi tiepidi, oppure li si può servire così come sono se ai commensali piace il pomodoro crudo o se si tratta di pomodori particolarmente gustosi.

Con questa ricetta partecipo ai contest:



E ora mi butto nel letto tra il nonno e la nonna e penso a mami e papi..chissà se loro mi stanno pensando! Domani finalmente li potrò di nuovo riempire di baci!!
Bau bau amici


venerdì 30 marzo 2012

Pasta finocchi, acciughe e pomodori secchi


Bau a tutti!!
Mami e papi sono sotto spettacolo, quindi è tutto un delirio.. La casa è piena di fogli, appunti, costumi in giro.. Loro sono agitati, il telefono suona di continuo e ogni tanto ripetono frasi con accenti e voci diverse..Io non capirò mai in che modo si guadagnano da vivere sti due!
Li guardo sempre un po’ sbigottita.. a volte penso che siano felici, e allora inizio a scodinzolare anch’io; altre volte mi pare che stiano litigando, metto la coda bassissima e loro mi dicono che stanno solo “provando”, “che fanno finta”.. (ma che vorrà dire?); altre volte ancora credo che stiano piangendo, e allora mi avvicino piano piano per dare una leccatina e mi viene urlato “Mirty spostati che stiamo provando!”.
Uffa, in questa casa c’è sempre solo gente che “prova”! Ma prova cosa? Prova nuovi modi per esprimere le sensazioni umane (e canine)? Io non devo fare molte prove: se sono felice scondizolo e saltello, se sono triste abbasso le orecchie, se ho paura metto la codina sotto il culetto e se sono arrabbiata.. beh, non sono quasi mai arrabbiata, ma rimprovero la mami con dei discorsetti più che convincenti.. dov’è tutta questa difficoltà?
Certo che voi umani ve la complicate proprio la vita!!
Mami e papi faranno “Dracula”..che nome buffo, e che strane abitudini che ha quest’individuo! Dovreste sentire con che voce strana lo fa papo, sembra un matto! 






Chissà se mi porteranno con loro, a me piace tanto guardare gli spettacoli! Non capisco bene cosa succede, ma vedo bipedi urlare e saltare a destra e sinistra, e un sacco di gente eccitata che applaude! Come dicono le bipedi della mia età: “La cosa mi cissa un sacchissimo!!”









Se vi interessa sapere qualcosa di più su Dracula e sui miei padroncini potete cliccare qui! 

Ma visto che io sono una barboncina in cucina, vi voglio dare anche una ricettina (quante rime!). Eccola qui:

Pasta finocchi, acciughe e pomodori secchi
Ingredienti:
400 g di trenette
15 pomodorini secchi  
1 finocchio piccolo
10 acciughe sott'olio
2 scalogni piccoli
1 tazzina di Vinchef
1 bicchiere di brodo vegetale
Olio E.V.O.
Pepe verde


Come si fa:
Sminuzzare lo scalogno e, con l'aiuto di una mandolina, affettare sottile il finocchio. Tagliare a dadini i pomodori secchi.
Buttare gli spaghetti a cuocere in acqua bollente salata.
Nel frattempo scaldare un filo d'olio e soffriggere gli scalogni; Quando saranno dorati, aggiungerci il finocchio e inumidire con il vino bianco. Far asciugare il vino a fiamma un po' più decisa, dopodiché aggiungervi le acciughe tagliate a pezzetti (si scioglieranno quasi completamente in padella!) e i pomodori secchi. Aggiungere il brodo e cuocere a fuoco lento finché non si sarà asciugato.
Scolare la pasta, buttarla in padella con un mestolo di acqua di cottura e farla saltare.
Impiattare decorando con pepe verde e con le foglioline del finocchio.
Tenere da parte un'acciuga per il vostro amico a quattro zampe.




Con questa ricettina partecipiamo al contest:

giovedì 15 marzo 2012

Torta mimosa semplice semplice



Una settimana fa è stata la festa della donna: ma io vorrei sapere quand’è che si festeggia la festa della cagnetta!! Siamo forse incluse anche noi pelosine nell’8 marzo? Però se così fosse chissà come mai in giro non pubblicizzano tanti bei regali per l’occasione adatti anche a noi pelosette! Oltretutto non chiederemmo un granché... basterebbe un biscottino a forma di mimosa, mica vorremmo andare a vedere un cagnetto spogliarsi (oltretutto noi siamo già sempre nudi... chissà poi cosa ci trovate voi di divertente!)

Scherzi a parte, la mia mami non ha mai amato questa festa: l’unica cosa che le è sempre piaciuto fare è,  ovviamente, una bella torta! In questo caso una torta facile facile, che prepara fin da piccolina insieme alla sua amata mamma e ridono, ridono mentre la preparano...


È stato bello entrare a far parte di questo magico momento (io ovviamente sono stata in basso e sentivo i profumini, ma anche le risate, e a me piace sentir ridere i bipedi) e poi  la nonna mi ha fatto leccare una puntina di panna, e allora io sono stata la cagnetta più felice del mondo, con il mio metro di lingua fin sul nasino! 



Quest’anno però, la mia mami ha voluto arricchire la torta con la sua nuova passione, la pasta di zucchero! E così per l’occasione ha preparato un personaggino che ironizzasse un po’ sulla figura della donna: UNA BELLA MUCCHINA! 
Eh si, perché lei e la nonna quando si mettono a mangiare i dolcetti si prendono sempre in giro paragonandosi alle mucche! 
(Mi sta bene che le mucche siano il simbolo di quelli che mangiano un po’ troppo, ma perché noi cagnetti siamo il simbolo dei cattivi attori? Uff..Chi lo dice poi che i cani recitano male? Io per esempio sono bravissima nelle mie interpretazioni! E ne ho già fatte diverse, in teatro!)




Prima di lasciarvi e di fare un bell’augurio a tutte voi donne e pelosette (non intendo donne-non-rasate, so quanto siete suscettibili sull'argomento), voglio ricordarvi che la festa dell’8 marzo nasce da un gruppo di operaie che hanno perso la vita in un brutto incidente, mentre stavano cercando di far valere i loro diritti! So che con gli auguri sono una settimana in ritardo, ma secondo me la festa della donna, così come San Valentino, andrebbe celebrata ogni giorno per ricordare e ricordarci quanto sia bello stare in compagnia delle nostre amiche! Io non amo molto le altre cagnette..ma questa è un’altra storia!

Bau bau a tutte!

TORTA MIMOSA SEMPLICE







INGREDIENTI
220 ml di panna da montare
10 meringhe
100 ml di latte di mandorla


COME SI FA
Tagliare a metà il pan di spagna una volta freddo. Grattare via un po’ dell’interno (che servirà per creare l’effetto “mimosa” sulla cima) con l’aiuto di un coltello. Montare la panna e in metà di essa sbriciolare bene le meringhe. Bagnare la base del pan di spagna con il latte di mandorla e poi coprirla con la panna alle meringhe. 





Bagnare anche l’altra parte di pan di spagna e porla sopra la prima, schiacciando un po’ per fare aderire le due metà. Utilizzare la panna rimasta per coprire la torta e poi cospargerla con le bricioline gialle prese dall’interno, l’effetto mimosa sarà garantito!






Questa ricetta è talmente facile e divertente che anche un bimbo la può realizzare (dopo che la mamma gli ha preparato il pan di spagna) e spero che per qualcuno di voi possa diventare una divertente tradizione, proprio come nella mia buffa famiglia!

Ora vado a leccarmi i baffi ripensando alla panna..
Bau bau amici!








PS: Con questa ricetta vorrei partecipare al contest "Le ricette per gli sposi" perché è una  ricetta perfetta per una sposina che vuole stupire il suo maritino ma è alle prime armi! Facile ma di sicuro effetto! Oppure la si può facilmente tramandare di donna in donna nella famiglia, magari in occasione proprio dell'8 marzo!




giovedì 8 marzo 2012

Croissant sfogliati alla Nutella


Oh, questi bipedi! Quando si mettono in testa qualcosa poi (non sempre, ma spesso) la fanno, anche se costa un’intera giornata di lavoro! Stasera sono una cagnetta polemica, perché il mio papo mi ha fatta davvero arrabbiare, deve ringraziare il cielo che sono buona e dolce altrimenti gli avrei già morsicato una caviglia o un polpaccio (perché più in alto non ci arrivo!).
Non starete capendo nulla… Presto spiegato: mami e papi hanno fatto i croissant. Per tutto il giorno hanno trafficato tra ciotole, mattarelli, farina, zucchero e burro, e io, mezzo metro più in basso, potevo solo annusare.

Prima il profumo leggero e dolciastro dell’impasto, poi quello della marmellata e della Nutella mentre farcivano le brioches, e infine il loro profumo appena sfornate, calde… deliziose… Credo.
Eh sì, credo. Perché stavolta non me ne hanno data nemmeno una briciola!
Sono molto amareggiata, e lo faccio vedere: orecchie basse, occhi socchiusi, cammino con la coda sotto il culetto (si può dire culetto su un blog?) e non guardo nessuno. Così spero che la prossima volta, ricordando questa mia sofferenza, mi faranno assaggiare i loro manicaretti. Ma visto che sono offesa con loro, ma non con voi amici lettori, vi darò la ricetta dei croissant di mami e papi:


Croissant sfogliati alla Nutella
INGREDIENTI:

PRIMO IMPASTO
125 gr di farina manitoba
85 gr di acqua
25 gr di lievito fresco

 SECONDO IMPASTO
300 gr di farina manitoba
75 gr di zucchero
40 gr di burro morbido
2 uova intere
80 gr di latte
Un cucchiaio di miele
Un cucchiaino di sale
175 gr di burro per sfogliare
1 uovo per spennellare
COME SI FA:
Impastare farina e lievito aggiungendo poco alla volta l’acqua. Impastare (a mano o con la macchina del pane) fino a formare una bella palla.





Mettere in una bacinella acqua tiepida (massimo 35°, altrimenti interromperà la lievitazione!) e immergervi delicatamente la palla.
 

  






Lasciarla riposare finché non verrà a galla (una ventina di minuti).







Nel frattempo, preparare il secondo impasto mettendo farina, zucchero, miele e poi, gradualmente, il latte e successivamente le uova. Impastare per una decina di minuti, poi aggiungere il sale. Impastare ancora per circa un minuto.
Nel frattempo la palla immersa avrà più o meno raddoppiato il suo volume (come nell'immagine sopra) e sarà venuta a galla. Strizzarla con le mani (qualche frammento molto umido rimarrà nella bacinella: non importa!) e aggiungerla al secondo impasto.
Lavorare i due impasti insieme per altri dieci minuti.

Aggiungere poi 40 gr di burro e lavorare per altri dieci minuti.





Spostare l’impasto in un contenitore rettangolare imburrato e coprirlo con la carta velina, mettendola molto aderente in modo che non si formino crosticine.

Lasciar riposare l’impasto per un’ora in frigo.


 



Nel frattempo, prendere il burro per sfogliare e, aiutandosi con un po’ di farina, impastarlo e poi stenderlo fino a formare un rettangolo un po’ più piccolo del precedente (lo spessore sarà di circa mezzo centimetro).




Mettere anche il burro steso nel frigo.









Dopo un’ora estrarre dal frigo l’impasto e il burro. Stendere l’impasto in modo che la sua area sia doppia rispetto a quella del burro. 






 
 
Adagiarvi il burro nel centro e chiudere come se fosse un armadio a due ante (vedi immagini).












Attenzione: da questo momento è assolutamente proibito impastare, altrimenti perderete la sfogliatura!






Ruotare di 90° la pasta.





 
Con il mattarello esercitare delle pressioni su tutta la pasta, in modo da appiattirla un po’ e uniformarla con il burro.








Allargarla nuovamente.

Piegarla ancora una volta a lettera.




Esercitare pressioni con il mattarello.


Ripetere altre quattro volte il procedimento (ruotare, stendere, piegare, appiattire).





Rimettere l’impasto nel contenitore, coprirlo con la carta velina e lasciarlo riposare un’oretta nel frigo.








Dividere l’impasto in tre parti uguali. 








Prendere la prima e stenderla fino ad ottenere un rettangolo di mezzo centimetro di spessore.




 




Tagliare il rettangolo in triangoli isosceli.


Mettere un cucchiaino di ripieno (attenzione a non esagerare o uscirà in cottura!) e avvolgere su se stesso il triangolo partendo dalla base fino ad arrivare al vertice opposto (che avrete spennellato d’uovo).









Lasciar lievitare per almeno mezz’ora e infornare a 200° per 17 minuti circa.


Si possono surgelare già cotti oppure appena formati, prima dell’ultima lievitazione.

In tal caso, lasciandoli fuori per tutta la notte, saranno pronti per essere cotti al mattino!









Spero che vi piacciano perchè mami e papi hanno lavorato tantissimo e con tanto impegno per farli, e non hanno parlato d'altro per giorni (che stress per me!!)
Però devo ammettere che ricette così vale proprio la pena di condividerle!



Ne approfitto per partecipare così ai contest:



Bau bau a tutti!